Benvenuto Tisi da Garofalo
Racconta Baruffaldi che Benvenuto Tisi “fin da fanciullo non in altro esercizio ” si impegnava “a maniera di trastullo, che in segnare, e tingere tutti i fogli che alle mani gli pervenivano.” Il padre, dopo un’iniziale opposizione gli permise di entrare a bottega presso Domenico Panetti. In seguito peregrinò per l’Italia compiendo la propria formazione alla scuola di diversi maestri. Fu a Cremona, a Roma, a Mantova, seguendo gli insegnamenti di maestri come il Boccaccino e Lorenzo Costa. Tornò a Ferrara alcuni anni per assistere il padre malato, poi si recò ancora a Roma, dove si legò di amicizia personale a Raffaello.
Tornato definitivamente a Ferrara, iniziò a lavorare per il duca e per alcune famiglie nobili, i cui palazzi furono adornati da sontuosi soffitti affrescati dal giovane maestro. Nel 1506 gli furono pagati due dipinti commissionati da Lucrezia Borgia. Nello stesso anno eseguì i magnifici affreschi di Palazzo Costabili. Negli anni seguenti Benvenuto subì l’influenza di Giorgione e di Tiziano, oltre a quella, a tratti preponderante, di Raffaello. Dice di lui il Vasari: “Fu Benvenuto persona molto da bene, burlevole, dolce nella conversazione e paziente e quieto in tutte le sue avversità; si dilettò in giovanezza della scherma e di sonare il liuto, e fu nell'amicizie ufficiosissimo et amorevole oltre misura; fu amico di Giorgione da Castel Franco pittore, di Tiziano da Cador e di Giulio Romano, et in generale affezionatissimo a tutti gl'uomini dell'arte, et io ne posso far fede, il quale due volte ch'io fui al suo tempo a Ferrara, ricevei da lui infinite amorevolezze e cortesie”.
Ha lasciato un numero enorme di opere, il che fa pensare a un nutrito numero di allievi. Si tratta soprattutto di opere a sfondo religioso, talvolta di piccole dimensioni, con l’eccezione di poche rappresentazioni mitologiche. Le opere del Garofalo sono caratterizzate dai colori caldi e luminosi, dalla grazia delle figure e dalla cura dell’esecuzione. Negli anni trenta del Cinquecento perse l’uso di un occhio, per poi diventare completamente cieco nel 1550. Alla sua morte fu molto onorato e le celebrazioni, in Santa Maria in Vado, durarono tre giorni.
E' sepolto nel cimitero della Certosa di Ferrara.
Il Garofalo nel mondo:
- San Pietroburgo, Ermitage, Deposizione nel sepolcro, olio su tela, 53 x 75,5, ca (1520;
- San Pietroburgo, Ermitage, Nozze di Cana, olio su tela, 306 x 248, 1531; - Londra, National Gallery, Madonna col Bambino e i Santi Domenico e Caterina, olio su tavola, 46 x 34, ca 1500 - 1510;
- Parigi, Louvre, Circoncisione, olio su tavola, 38 x 50, ca 1519:
- New York, Metropolitan Museum of Art, San Nicola da Tolentino resuscita un bambino, olio su tela, 33 x 65, ca 1530.
Luoghi dell'autore
Argenta - Pinacoteca Civica
Vi si conserva una Madonna con Bambino tra i Santi Lazzaro e Giobbe.
Ferrara - Cattedrale
Nella terza cappella di sinistra, Madonna in trono con Bambino e Santi, nella quarta, lateralmente all’altare, Madonna liberatrice.
Ferrara - Chiesa di San Francesco, piazza San Francesco
Nella prima cappella di sinistra l’affresco La cattura di Cristo.
Ferrara - Museo della Cattedrale, via San Romano
I quattro arazzi delle Storie di San Maurelio furono eseguiti su cartoni del Garofalo.
Ferrara - Palazzo Costabili, via XX Settembre 124
Tre stanze del palazzo, ora sede del Museo Archeologico Nazionale, presentano soffitti sontuosamente affrescati dall’artista.
Ferrara - Palazzo Trotti (del Seminario), via Cairoli 32
In una delle sale si trova un magnifico soffitto affrescato dal Garofalo.
Ferrara - Pinacoteca Nazionale, Corso Ercole I d’Este 21
Possiede una collezione ricchissima di opere del Garofalo, fra cui la Strage degli Innocenti celebrata dal Vasari.