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Borso d'Este

Succeduto al fratello Leonello in modo del tutto inaspettato (l’erede Niccolò aveva solo sei anni), il nuovo signore si mostrò ben diverso dai suoi predecessori.
Borso d'Este

Borso d’Este (1413 – 1471)
Sempre alla ricerca di ingrandimenti territoriali, non cessò mai di tentare ogni mezzo, dalla guerra alla congiura, per raggiungere i suoi scopi, e doveva ben essere convincente, se riusciva a trascinare in avventure pericolosissime perfino la prudente Repubblica di Venezia. La fortuna, però, non gli arrise mai.
Un’altra sua fissazione era quella di ottenere onori e dignità: fu così che nel 1452 l’imperatore Federico III lo nominò duca di Modena e Reggio; uguale onore gli tributò il papa, creandolo duca di Ferrara.
Amava atteggiarsi a padre del popolo e durante le sue passeggiate pubbliche a chiunque era consentito avvicinarsi per consegnargli petizioni o esporgli i propri casi.
L’attributo che maggiormente amava era quello di ‘giusto’, e in effetti nel campo della legalità fu molto attivo: nel 1453 istituì il Consiglio di Giustizia, un organo di appello, indipendente dal signore, che doveva dare l’interpretazione ultima dei casi giudiziari.
D’altro canto spesso compì, per il proprio esclusivo interesse, ingiustizie plateali: ad esempio una volta che scoprì una congiura di un membro della famiglia dei Pio da Carpi, non esitò ad inviare il proprio esercito nella cittadina modenese, arrestando tutti i membri della famiglia (compresi quelli palesemente innocenti) e incamerando i loro averi all’erario ducale.
Non ebbe la profonda cultura del suo predecessore, ma protesse le arti e l’Università. Si devono a lui capolavori come la Bibbia, forse il libro miniato più sontuoso di tutti i tempi, e gli affreschi della Sala dei Mesi a Palazzo Schifanoia.


Luoghi dell'autore

Ferrara - Cimitero Monumentale della Certosa
Nel cortile detto ‘Gran Claustro’ si trova la tomba di Borso, fondatore dell’antico monastero.

Ferrara - Palazzo Comunale
Davanti alla facciata di trova la stautua di Borso in trono.

Ferrara - Palazzo Schifanoia, via Scandiana 23
Ritratto in medaglia del duca. A lui sono dovute la Sala dei Mesi e la Sala delle Virtù.

ultima modifica 13/10/2015 08:26
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