Alessio Prati
Musicista
Alessio Prati (1750-1788). Compositore.
Si trasferì poi a Roma, a Marsiglia e infine a Parigi, città nella quale gli arrise il successo. Insegnante di cembalo e di canto, Maestro di Cappella del duca di Penthièvre,
Mentre risiedeva in Francia fu chiamato in Olanda, a Ginevra e a Monaco per prestare la sua opera di compositore.
Lo zar Pietro I, che lo aveva udito suonare a Parigi, lo invitò a Pietroburgo nel 1782. Nella capitale russa Prati compose madrigali, canzoni amorose, notturni, romanze e due oratori su testo di Pietro Metastasio. Fu un soggiorno che gli fruttò onori e ricchezza, ma che durò meno di un anno: incapace di sopportare il durissimo clima del nord, Prati lasciò la Russia nello stesso 1782 per riprendere le sue peregrinazioni: a Varsavia (Maestro di Cappella della Duchessa di Curlandia), in Prussia e Sassonia, a Vienna e Monaco. Rientrato in Italia, faticò a farsi apprezzare a Ferrara, dove molti erano i suoi invidiosi detrattori. Lavorò quindi a Firenze e Venezia, prima di vedere il proprio merito riconosciuto anche in patria, dove tornò a vivere nel 1787.
La sua breve vita volgeva però al termine ed egli morì il 17 gennaio 1788. Non aveva ancora compiuto 38 anni.
Prati fu molto attivo come compositore e scrisse fra l’altro numerose opere liriche (34 nel corso della sua vita); fra tutte ricordiamo quelle composte su libretto del Metastasio: Semiramide (1780), Didone abbandonata (1784) e Demofoonte (1786).
Luoghi dell'autore
Ferrara - Casa di Alessio Prati, via Voltapaletto 40
In questa casa, piccola ma elegante, il musicista morì nel 1788.