A corte con gli Estensi
Le pietre del Castello Estense di Ferrara risuonano ancora dei passi e delle voci dei suoi abitanti. Nelle prigioni, Ugo, figlio del Marchese Niccolò III, e Parisina, la giovane moglie del Marchese, morirono per essersi amati in segreto; e più tardi Giulio d’Este, fratellastro del duca Alfonso I, rimase imprigionato per 53 anni. Mentre, al piano nobile, Lucrezia Borgia, primadonna del Cinquecento, e il suo seguito celebravano i fasti di un’epoca in cui Ferrara era una delle corti più splendide d’Europa, cantata da Ludovico Ariosto nell’Orlando furioso e dipinta dagli artisti della grande scuola ferrarese.
Partendo da questo maestoso simbolo di Ferrara con le sue quattro torri circondate dal fossato, le eleganti balaustre bianche, le prigioni e le sale per i giochi di corte, percorrendo Corso Giovecca si può raggiungere la Palazzina Marfisa, magnifico esempio di residenza signorile costruita da Francesco d’Este, figlio del duca Alfonso I e di Lucrezia Borgia. A breve distanza si trova Palazzo Schifanoia, Delizia concepita da Borso d’Este come luogo eccelso per schivar la noia, recentemente restaurato, che custodisce all’interno i celebri affreschi del Salone dei Mesi.
Altri pregiati palazzi su questo percorso sono: Palazzo Roverella, Palazzo Bonacossi, Palazzo di Renata di Francia e Palazzo Costabili, conosciuto anche come Palazzo di Ludovico il Moro.