Attraverso la Ferrara ebraica
La colonna su cui siede Borso d’Este, nel centro di Ferrara, è composta da strati di lapidi ebraiche provenienti da antichi cimiteri cittadini. Prima che i cancelli del ghetto ebraico si chiudessero ogni sera sui suoi abitanti, Ferrara fu luogo sicuro e accogliente per la numerosa comunità di ebrei profughi da altri paesi europei.
Percorrere le strade del ghetto ebraico significa indagare il fecondo dialogo culturale degli ebrei con la cultura cristiana di maggioranza e con il periodo rinascimentale, un percorso che si snoda tra suggestive vie medievali: Via Mazzini, strada principale dell’antico ghetto con i vecchi edifici che hanno mantenuto la loro struttura originaria e dove un tempo si concentravano i negozi di proprietari ebrei; Via Vittoria, con palazzi, cortili interni e suggestivi balconi, ricordata nel romanzo “Il Giardino dei Finzi- Contini” e Via Vignatagliata.
Con una breve passeggiata si raggiunge il MEIS (Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah), che offre testimonianze sulla secolare storia degli ebrei in Italia, comprese le tragiche vicende della persecuzione razziale e della Shoah, e che è nato anche per valorizzare l’eccezionale continuità di un rapporto prolifico e ininterrotto tra il popolo ebraico e la città. Tornando verso il centro e dirigendosi a nord si raggiunge il Cimitero ebraico, luogo di sepoltura dello scrittore Giorgio Bassani.