A tavola con Messisbugo
A Ferrara si assaporano gli antichi aromi del Rinascimento ogni volta che si entra in un’osteria. La tradizione culinaria trova nobili origini nella cucina estense, quando il banchetto era un momento di connubio tra il piacere del palato, lo svago e le pubbliche relazioni. Profumata e croccante era in epoca rinascimentale la “coppia” ferrarese o pane intorto, com’era chiamato allora, con i cornetti friabili e il cuore morbido che Messer Cristoforo da Messisbugo, il famoso chef della corte estense, nomina nel suo libro dal titolo: “Banchetti, composizione di vivande e apparecchio generale”.
Cerimoniere di corte, responsabile dei raffinati banchetti di Alfonso I d’Este e poi di Ercole II d’Este, celebra nei suoi scritti anche tante altre specialità arrivate fino ai nostri giorni: la sontuosa salama da sugo, condita con vino, spezie e servita con il purè di patate, il pasticcio di maccheroni in una dolce crosta di frolla, i cappellacci con la zucca, allora più speziati di oggi, e il pampapato per concludere con dolcezza. E il Rinascimento è nel piatto.