Capolavoro architettonico progettato da Biagio Rossetti, costruito al centro dell’Addizione Erculea, sull’importante incrocio chiamato "Quadrivio degli Angeli", era la residenza di Sigismondo d’Este. Ricoperto da circa 8500 bugne di marmo rosa e bianco, è considerato uno dei capolavori del Rinascimento.
Progettato dall’architetto Biagio Rossetti e posizionato lungo Corso Ercole I d’Este, questo monumentale palazzo appartenne a Giulio d’Este, protagonista di una drammatica vicenda che segnò Ferrara e la Corte Estense all’inizio del Cinquecento: la congiura ordita insieme al fratello Ferrante ai danni del duca Alfonso, ricordata da Ludovico Ariosto nell'Orlando furioso.
Edificato per Francesco da Castello, medico personale di Ercole I d’Este, è il palazzo più antico dell'Addizione Erculea. Citato nell’ode di G. Carducci, Alla Città di Ferrara, sfoggia un magnifico portale monumentale.
L’incrocio monumentale tra Corso Ercole I d'Este con l'asse Corso Porta Mare-Corso Biagio Rossetti, accoglie Palazzo Prosperi Sacrati, Palazzo Bevilacqua, Palazzo Turchi di Bagno e Palazzo dei Diamanti. Ogni edificio ha un peso architettonico ben definito nell’ambito del progetto urbanistico dell’Addizione Erculea.
Nel 1492 Ercole I d’Este incaricò l’architetto Biagio Rossetti di inglobare nel centro urbano i prestigiosi edifici che rimanevano a nord del Castello Estense. L’architetto concepì l’Addizione Erculea, un piano urbanistico che, per la sua originalità e razionalità, fece di Ferrara la prima città moderna d’Europa.
Arteria cardine dell'Addizione Erculea, dal Castello giunge alla Porta degli Angeli. Privo di esercizi commerciali, è fiancheggiato da bellissimi palazzi rinascimentali.
È il più vasto dei giardini pubblici entro le mura della città. Oltre ai due Cedri del Libano all'ingresso, ci sono alcuni tassi, un imponente ginkgo e la gigantesca farnia vicino all'ingresso di Corso Ercole I d’Este.
Fu l’ultimo importante edificio costruito in epoca estense, venne edificato per volontà del conte Onofrio Bevilacqua in una posizione urbanistica di grande rilievo, tra il Quadrivio degli Angeli e l’antica Piazza Nova, oggi Piazza Ariostea.
La particolarissima piazza dalla forma ovale e dal piano ribassato, famosa anche per le corse del Palio, è opera dell'architetto Biagio Rossetti. Al centro si erge una colonna che regge la statua del poeta Ludovico Ariosto da cui oggi prende il nome.
Ospitò il celebre poeta nell'ultima parte della sua vita dedicata alla terza e definitiva edizione dell’Orlando furioso, uscita nel 1532. Nel piano nobile ospita il museo dedicato all’Ariosto, che espone alcuni cimeli e una preziosa edizione dell’Orlando furioso illustrata da Gustave Doré del 1881. Ospita inoltre la Fondazione Giorgio Bassani.
Fu Borso d’Este a promuovere, nel 1452, la costruzione di un monastero certosino che col compiersi dell’Addizione Erculea, venne compreso dentro le mura. Per ordine del duca Ercole I, successore di Borso, il luogo fu arricchito dalla costruzione del Tempio di San Cristoforo, una delle opere più originali del Rinascimento ferrarese che accoglie un patrimonio di opere d’arte, tra cui pitture, cori lignei, il ciborio, ancone, pale, e altri arredi liturgici.
Principale luogo di sepoltura della città, situato all'interno della cinta muraria di Ferrara, nell’esedra centrale del Primo Gran Claustro custodisce la tomba del duca Borso d’Este che della Certosa fu promotore. Parte integrante del Cimitero monumentale è la Chiesa San Cristoforo alla Certosa, i cui bassorilievi marmorei collocati alle basi dei pilastri sono dell'inizio del ‘500 e raffigurano imprese araldiche della casata estense.
Si apre nelle mura rossettiane in fondo a Corso Ercole I d'Este; nata come torre d’avvistamento, costituiva l'antico accesso alla tenuta ducale di caccia del Barco, posta dove ora si trova il Parco Urbano "G. Bassani". La tradizione vuole che dalla Porta degli Angeli sia uscito Cesare d’Este, l’ultimo duca di Ferrara, quando, nel 1598, la città fu devoluta allo Stato Pontificio.
I nove km di mura rinascimentali che circondano Ferrara sono un magnifico connubio di bellezza monumentale e funzionalità bellica che persino Michelangelo volle studiare. Oggi sono un grande parco percorribile a piedi o in bicicletta lungo comodi percorsi attrezzati che consentono di passeggiare nel verde e nella storia.
Compreso tra la città e il Po, occupa 1200 ettari di verde. Era riserva di caccia degli Estensi, oggi è votato agli svaghi e ai divertimenti. Dedicato allo scrittore Giorgio Bassani, rappresenta l’Addizione Verde, la quarta di Ferrara.