Museo Archeologico Nazionale
Il museo archeologico si trova nel Palazzo Costabili, detto di Ludovico il Moro; al piano nobile si apre un ampio salone affrescato con carte geografiche che aiutano a visualizzare il territorio nelle diverse epoche storiche, mentre al piano terra è visibile la Sala del Tesoro. Il museo accoglie i reperti della città etrusca di Spina.
Il museo ospita i reperti di altissima fattura della città etrusca di Spina, emporio commerciale di primaria importanza, fiorita dal VI al III secolo a.C. L'abbondanza di corredi da simposio di provenienza ateniese e attica testimonia i legami culturali che la città intratteneva con la Grecia, tali che gli stessi Greci annoveravano gli Spineti fra i propri connazionali. Gli oggetti sono suddivisi per corredo, ovvero raggruppati a seconda della sepoltura di provenienza. Di particolare fascino sono i grandi vasi attici da simposio, sui quali si possono leggere scene di vita quotidiana, racconti mitologici o legati alla guerra di Troia. Compaiono opere dei più abili artigiani del tempo e, accanto ad oggetti di grande ricchezza, come i diademi in oro, ve ne sono altri di uso più comune, tra i quali piatti, ciotole, contenitori per l’olio, dadi in osso e pietra. Di produzione etrusca sono invece altri reperti, soprattutto in bronzo, tra cui candelabri e bellissime cimase, tripodi, sostegni. Da notare le ceramiche alto adriatiche, prodotte localmente quando cessarono i commerci con la Grecia.
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PERCORSO DI VISITA
Inizia dal piano terra, per poi proseguire al piano nobile: dall'abitato alla necropoli, a restituire un'immagine diversa dell'insediamento greco-etrusco rinvenuto in Valle Trebba e Valle Pega. Conosciuta soprattutto per la sua necropoli e il ricco materiale rinvenuto in oltre quattromila tombe, scopriamo ora anche la 'città dei vivi': un florido e multiculturale porto sul litorale adriatico. Ciò attraverso i reperti provenienti dagli spazi urbani. PEZZI frutto degli scavi condotti fra gli anni Sessanta e Ottanta, ripresi poi nel 2007: in mostra nel '93 e da allora mai fruiti, custoditi sinora nei depositi del museo. Le quattro sale dedicate all'abitato di Spina sono caratterizzate da un percorso multisensoriale, allestito da Vps di Roma, con la consulenza di Maurizio Di Paulo. Ad accogliere nella prima sala sono la musica evocativa del Mediterraneo e le immagini che scorrono alle pareti tratte da pitture vascolari a figure rosse. Vi sono illustrati gli aspetti urbanistici, architettonici e sociali: al centro il ciotolo gromatico che segnava il confine. La seconda sala, con gli affreschi delle storie di Giuseppe di Garofalo e Dosso Dossi, è dedicata ai culti e ai miti, la terza, decorata con le Sibille e i Profeti, si sofferma sui popoli e le scritture: entrambe sono integrate con video dell'Accademia delle Belle Arti di Bologna. La quarta sala, della 'Cappelletta', ospita una delle due biblioteche virtuali e rappresenta il trait-d'union con il piano superiore. A chiudere il percorso la sala approfondimenti: un vero e proprio salotto dotato di ausili didattici.
LA SALA DEGLI ORI
La sala espone quasi un centinaio di gioielli in oro, argento, ambra e pasta vitrea rinvenuti nei corredi tombali di Spina e databili tra il V e il IV secolo a. C.Il raffinato allestimento comprende una collezione di reperti preziosi, in parte ascrivibili all’artigianato etrusco, in parte affini ad analoghi gioielli magno-greci: diademi in oro, fibule, pendenti e vari altri monili che accompagnano l’uomo nei momenti salienti della sua esistenza, dalla nascita all’età adulta, fino alla tesaurizzazione oltre la morte. Molto interessante è la collezione di oggetti in ambra, materiale che secondo la tradizione era indossato dalle donne di area padana per le qualità terapeutiche e spesso abbinato all’oro in un intreccio di potere e regalità. Una parte dell’allestimento è dedicata al mondo dei profumi, che connotavano lo status symbol delle classi privilegiate: balsamari in pasta vitrea, pissidi in marmo e spathae per attingere le essenze. Attraverso l’esposizione di questi nuovi e affascinanti reperti, il visitatore potrà trarre un quadro vivace e più completo della storia di Spina e dei suoi abitanti.
PERCORSO TATTILE PER NON VEDENTI
Con immagini e testi a rilievo, guide audio con lettori MP3 e in braille. Inoltre il pubblico ha ora modo di maneggiare un servizio da simposio ricomposto su un bancone appositamente progettato.
PASSEGGIARE NEL GIARDINO DEGLI DEI
Lo splendido giardino neorinascimentale di Palazzo Costabili di via XX settembre è accessibile con un biglietto proprio. Le geometrie delle siepi intersecate dai vialetti, il magico labirinto verde, il romantico bersò di rose, le monumentali essenze arboree che delimitano il giardino di mezzogiorno accoglieranno i visitatori in cerca di un angolo di natura e pace tra i tesori di arte, architettura e archeologia che caratterizzano questo angolo di città.
Passeggiare tra il verde e i fiori nel nostro paradiso verde, costa solo 1 euro, ed è gratuito per i minori di 18 anni e tutte le prime domeniche del mese. (Apertura dalle 9,30 alle 17 dal martedì alla domenica).
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Il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara e il Palazzo Costabili, detto di Ludovico il Moro, sono al N. 1 su
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Documenti correlati
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Palazzo Costabili
Il palazzo, erroneamente attribuito al duca di Milano, appartenne in realtà ad Antonio Costabili, segretario di Ludovico il Moro e personalità di spicco della corte del Duca Ercole I
Orari
9.30 alle 17.00. La biglietteria chiude alle 16,30. Chiuso lunedì.
Chiusure speciali: 25 dicembre e 1° gennaio.
Giorni di chiusura
- Lunedì
Tariffe
Intero 6,00 euro. Ridotto 2,00 euro (dai 18 ai 25 anni).
Ingresso solo Giardino: 1,00 euro.
Ingresso gratuito ogni prima domenica del mese e 25 aprile.
INGRESSO GRATUITO fino a 18 anni e per i possessori della card turistica MYFECARD
Gratuito
- Fino a 18 anni
- Persone diversamente abili con accompagnatore
- Guide turistiche
- Giornalisti
Contatti
Come arrivare
A piedi: 25 minuti dal Castello Estense
In autobus: n° 2 dalla stazione ferroviaria, fermata Museo di Spina.
Raggiungibile in auto.
Accessibile a persone diversamente abili o con bisogni speciali.