Palazzo Costabili
Il progetto iniziale dell’architetto ducale Biagio Rossetti, venne poi affidato ad altri che non portarono a termine i lavori. Fulcro del grandioso edificio è il cortile d’onore, completato solo su due lati, ornato da un doppio loggiato di marmo. Le finestre del primo piano, in origine, erano alternativamente aperte e murate a gruppi di due, creando un gioco di pieni e vuoti che ancora si può in parte apprezzare sulla facciata del palazzo su via Porta d’Amore: lì si trova una finestra a cinque luci di cui quella centrale è murata. Il restauro degli anni Trenta del Novecento aprì tutte le finestre per ottenere un porticato nello stile di Donato Bramante, al quale si voleva attribuire il progetto dell’edificio. Oggi un gioco di tende suggerisce al visitatore l’antico aspetto del cortile. Altri motivi di interesse del complesso sono alcune stanze con soffitti cinquecenteschi affrescati dal Garofalo e il giardino neo-rinascimentale. Nel percorso rientra anche la Sala delle Piroghe, dove son esposte le due imbarcazioni monossili, scoperte vicino Comacchio nel 1940 e risalenti al III-IV sec. d. c.
Della primitiva decorazione pittorica resta testimonianza in alcune sale affrescate nel XVI sec. dal Garofalo e dalla sua scuola al piano terra. Si segnala in particolare il sontuoso soffitto della cosiddetta Sala del Tesoro di influenza mantegnesca. L'affresco della Sala del Tesoro presenta una illusionistica costruzione spaziale a finta cupola dodecagona, conclusa al centro da un grande rosone ligneo. Ai quattro angoli della balconata sottostante si svolgono scene familiari e di vita "cortese" a testimonianza dell'amore per l'arte, la musica e la poesia del committente. L'impianto arioso di questo padiglione semiaperto, schiuso sul cielo chiaro, è un palese omaggio alla Camera Picta di Andrea Mantegna.
Nel percorso rientra anche la Sala delle Piroghe, dove son esposte le due imbarcazioni monossili, scoperte vicino Comacchio nel 1940 e risalenti al III-IV sec. d. c.
Grazie all'iniziativa del Ministero della Cultura “100 opere tornano a casa” il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara ha acquisito all’interno della sua collezione, per un deposito a lungo termine, tre opere realizzate nel corso del ‘500 da Benvenuto Tisi, detto il Garofalo, provenienti da due grandi musei italiani, la Pinacoteca di Brera a Milano e la Galleria Borghese a Roma. Protagonista dell'allestimento, anche per le grandi dimensioni, è la tela con Cristo crocifisso tra la Vergine, Maria Maddalena, San Giovanni e San Vito della Pinacoteca di Brera, originariamente a Ferrara e giunta a Milano nel 1811, in conseguenza delle requisizioni napoleoniche. Ad essa si affiancano la Pesca miracolosa e il Noli me tangere della Galleria Borghese ascrivibili allo stesso arco cronologico compreso tra il 1519 e il 1522.
Il palazzo è sede del Museo Archeologico Nazionale.
Orari
Il palazzo è visitabile negli orari di apertura del Museo Archeologico.
ORARIO: 9.30-17.00 La biglietteria chiude alle 16,30. Chiuso lunedì. Chiuso 25 dicembre.
Tariffe
Intero 6,00 euro.
Ridotto 2,00 euro (dai 18 ai 25 anni).
Ingresso solo Giardino: 1,00 euro.
INGRESSO GRATUITO per i possessori della card turistica MYFECARD
Ingresso gratuito ogni prima domenica del mese.
Gratuito
- Fino a 18 anni
- Guide turistiche
- Persone diversamente abili con accompagnatore
Contatti
Come arrivare
A piedi: 30 minuti dal Castello Estense
In autobus: n° 2 dalla Stazione FS e da C.so Porta Reno, fermata Museo di Spina.
Raggiungibile in auto.