Alla ricerca di Castel Tedaldo
Dalla chiesa di San Domenico, attraverso Piazza Sacrati, si raggiunge la zona retrostante l’abside del tempio, dove anticamente si tenevano lezioni universitarie. Un tempo qui si trovavano anche l’Oratorio di Santa Croce e il Tribunale dell’Inquisizione, poi del Sant’Uffizio, luogo deputato alle pubbliche abiure. Poco distante erano state costruite anche le prigioni dell’Inquisizione, demolite soltanto nel 1801.
Ritornati in via Garibaldi, si percorre un tratto di via Cassoli, poi si svolta a sinistra per Corso Vittorio Veneto, in fondo al quale si trova il Serbatoio dell’Acquedotto (1930-32), eretto sul sedime di un’area ricca di storia. La monumentale struttura novecentesca, recentemente restaurata dall’Amministrazione Comunale, è stata realizzata infatti nell’area dove insisteva la seicentesca Fortezza pontificia, che a sua volta fu costruita nel sito occupato un tempo dalla delizia di Belvedere e dal Castel Tedaldo, quest’ultimo eretto poco prima dell’anno Mille da Tedaldo di Canossa.
Itinerario a cura di Francesco Scafuri, Servizio Beni Monumentali, Comune di Ferrara
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