Sul filo dell'acqua...l'economia
“L’accompagnò quindi sul navilio sino a Torre della Fossa, ove il canale sbocca in uno de’ rami del Po, che scorre maestoso a quattro miglia da Ferrara, e solo un braccio secondario, il Po di Ferrara, tocca la città, ove si divide in Volano e Primaro”. Ferdinand Gregorovius racconta così il viaggio verso Ferrara di Lucrezia Borgia, discussa figlia di papa Alessandro VI e nuova sposa del futuro duca Alfonso I d’Este.
Una fitta rete di canali navigabili hanno garantito allo Stato estense l’appellativo di ‘Stato idraulico’: alcune vie della città di Ferrara erano corsi fluviali, come ad esempio via Ripagrande – con un nome piuttosto evocativo - e Carlo Mayr. Tre le vie del centro storico, nell’area medievale, è possibile ripercorrere l’antico passaggio del grande fiume, da Castelvecchio, passando via Saraceno e via Cammello, verso via XX settembre. Il corso del fiume fu pian piano modificato finché fu il duca Borso d’Este a voler comprendere la storica porzione di città, ormai bonificata, all’interno delle mura.
L’acqua portava in città merci e ricchezza, ma faceva anche da passerella agli spettacoli più trionfali del Rinascimento, sontuosi cortei d’ingresso come quello che accompagnò Lucrezia Borgia dinnanzi al suo futuro sposo, o quello che sotrasse alla nobile famiglia le sorelle Isabella e Beatrice, figlie di Ercole I d’Este e Eleonora d’Aragona, verso Mantova e Milano, per quello che sistava delineando come il futuro degli Este.