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Sfondo delle briciole di pane

Un pò di storia

"Comacchio nasce prima del suo nome, adagiata sulla geometria di un sogno sotteso tra il mito di Spina e le vicende di antiche genti. I Greci, gli Etruschi, i Celti..." (Marcello Simoni)

 

Comacchio - partendo dall'etimologia
Se si fa riferimento ai primi insediamenti, il toponimo potrebbe derivare dal greco "kuma" = onda,attestato nella voce altomedioevale "cumaculum" = piccola onda, ma un'altra interpretazione lo riconduce a "commeatulus" = raduno di navi oppure di dossi, dato che la leggenda vuole che il paese sia sorto su 13 isolotti.

L'insediamento umano in un territorio difficile come quello del delta, caratterizzato da una estrema mobilità e dalla necessità di continue manutenzioni in quanto soggetto ad alluvioni, abbassamento del terreno emerso, insabbiamento dei corsi d'acqua, ha per contro goduto in antichità dei vantaggi dati dalla sicurezza dell'approdo per le navi che transitavano nell'Adriatico e dall'agevole collegamento con l'interno della pianura padana attraverso il Po e la rete degli affluenti, dalla pescosità del mare e delle valli, dalle saline.

La città etrusca di Spina (VI - III sec. a.C.) e la città di Comacchio alle sue origini (VI - IX sec. d.C.) furono porti ed empori commerciali di grande importanza per le rotte del commercio europeo (dall'oriente mediterraneo fino alle zone oltralpe).

Con il X secolo d.C. Comacchio decadde quale snodo commerciale di ampio respiro a causa della deviazione verso nord del corso principale del Po (XII secolo), con conseguente modifica della rete viaria, e della crescente potenza di Venezia che la attaccò e distrusse più volte.

Nel basso medioevo, Comacchio divenne parte del Ducato degli Este, a loro volta feudatari del Papa. La zona restava importante per le sue risorse naturali, in particolare per le pescose valli che furono sfruttate attraverso l'affitto a concessionari esterni, a discapito della ricchezza e del benessere della città.

Lo stesso sistema ha caratterizzato la dominazione dello Stato Pontificio dal 1598 fino all'Unità d'Italia, con la breve parentesi del periodo napoleonico in cui il Comune potè acquistare le valli dalla Repubblica francese. L'attuale struttura urbanistica del centro storico e i più bei monumenti della città si devono all'intervento dei cardinali legati nei secoli XVII e XVIII che diedero l'impulso alla trasformazione di un villaggio di legno e canne in una città di pietra.

Dopo l'Unità d'Italia il Comune rientrò in possesso delle valli ed ebbe la facoltà, dopo secoli di interdizione, di produrre il sale.

L'epoca contemporanea ha visto la bonifica di gran parte delle valli, la scoperta dei resti della città di Spina, l'arrivo dell'acquedotto in una città priva di falde acquifere alla quale l'acqua veniva in passato fornita con il trasporto su barche, il grande impulso del turismo balneare, naturalistico e culturale.

ultima modifica 29/07/2013 10:29
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