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Sulle strade della devozione mariana a Comacchio

È la devozione mariana il denominatore comune della religiosità popolare comacchiese, lo dicono le tante chiese dedicate alla Madonna: S. Rosario, S. Maria in Aula Regia, Beata Vergine del Carmine, Madonna di maggio, meglio nota come chiesa di S. Pietro, e del Suffragio. Per non dire delle chiese soppresse nell’Ottocento, anch’esse intitolate alla Vergine
Sulle strade della devozione mariana a Comacchio

Una devozione condizionata dal contesto ambientale, assodato che un abitato circondato e dominato dalle acque è sede prevalente di un culto femminile. E Comacchio di acqua ne ha avuta sempre in abbondanza, è stata l'elemento principale, se non esclusivo, che ha definito il destino della comunità. Il popolo si è affidato alla Madonna perché benedicesse le acque nel periodo della pesca e le dominasse nell'ora delle inondazioni.

Le immagini devozionali, che ancor oggi possiamo ammirare lungo le nostre strade (purtroppo in numero sempre decrescente a causa dei furti e degli atti di vandalismo), sono la testimonianza di questo affidamento; alcune sono anche ex voto, offerte per grazia ricevuta, come il bassorilievo Barca in tempesta in corso G. Garibaldi.

Tra le moltissime immagini devozionali disseminate nel tessuto urbano di Comacchio ne sono state individuate tredici, ritenute significative per datazione e iconografia, nell'asse viario di corso G. Garibaldi e di corso G. Mazzini, che idealmente collega la città al santuario di S. Maria in Aula Regia.

1- Santa Maria in Aula Regia
Corso G. Garibaldi, 97
L'iconografia consueta di S. Maria in Aula Regia è interpretata con una certa libertà espressiva. L'impostazione frontale viene movimentata dal panneggio delle vesti della Madonna che sostiene il Bambino, rappresentato in piedi.

2- Barca in tempesta
Corso G. Garibaldi, 95
Unico esempio di ex voto, inusualmente collocato in esterno, è posto sulla facciata della casa di un barcaiolo comacchiese e ricorda la grazia ricevuta per un salvamento. La barca è rappresentata durante una burrasca in mare, con le vele gonfiate da un vento impetuoso. Il marinaio, al timone, invoca l'aiuto della Madonna. Essa gli appare tra le nubi del cielo assieme al Bambino che, con la mano sull'abitazione dell'uomo, gli assicura protezione e la certezza del ritorno.

3- Madone del lumén
Corso G. Garibaldi, 78
È posta sopra l'ingresso di un "segue la numerazione"uno dei tanti vicoli che collegano la pubblica via alle aree retrostanti dove, un tempo, c'erano prati in cui venivano tirate in secca le barche. Presenta un'immagine della Madonna del latte, tema caro alla devozione delle donne che avevano problemi nell'allattamento dei figli. L'iconografia richiama una stampa di Agostino Carracci. Ai piedi della nicchia era posto un lume che serviva sia per illuminare l'immagine che per rischiarare l'oscurità della via.

4- Madone dla Ca’ ad Galo
Corso G. Garibaldi, 61
Rilievo ottenuto sul fondo concavo di un catino in terracotta incassato nella muratura sopra l'ingresso di un vicolo "segue la numerazione". L'impianto figurativo della Madonna col Bambino richiama le forme stilistiche della statua, a medesimo tema, posta nella torre dell'orologio, con il Bambino posizionato sulla sinistra. Per agevolare una più facile identificazione, spesso all'immagine devozionale si associava il nome del proprietario della casa (di Gallo, dei Gabbana) o del luogo in cui era ubicata (torre, loggiato, piazza o nome della via).

5- Madone dl’antene o di gumetel
Vicolo delle Aragoste – già Androna dei Gomitoli
L'ovale è inserito sul fronte di un sottoportico (altana) a mezzo di un vicolo, quasi un ampio cortile, ove molte donne si incontravano per lavorare a maglia o per confezionare reti da pesca. L'immagine è riferita al culto di S. Maria in Aula Regia, ma con le varianti iconografiche del Bambino posto sulla sinistra e le corone di tipo regale.

6- Madonna di Via Isola
Via Gramsci - già Via Isola, 8
Inserita in una nicchia centinata senza cornice, sul muro che irrompe ad angolo retto la continuità della strada, presenta una Madonna col Bambino che regge col braccio destro. Nella parte superiore angeli sorreggono una corona.

7- Madone dla mana'
Piazza Folegatti, 32
Il medaglione, ora inserito nella facciata dell'antica sede comunale, un tempo era posto sul basamento della torre dell'orologio. È la rivisitazione di un tema iconografico cinquecentesco, manca la figura di San Giovannino cui erano rivolti i gesti della Vergine e del Bambino per porgere mazzetti di rose. La mano alzata del Bambino diventa benedicente e quella della Madonna, sproporzionatamente grande, assume il simbolo di Provvidenza, apertura, dono.

8- Madunine dla piase
Piazza Folegatti, 2
L'immagine è posta entro una nicchia con larga cornice in pietra d'Istria sulla base della quale le lettere ZDMP sono state interpretate come Zarattini Dionigio Monumentum Posuit, viste la particolare devozione mariana e le ragguardevoli disponibilità economiche della famiglia Zarattini che volle porla sulla propria abitazione. Secondo tradizioni orali era la Madonna protettrice dei barcaioli e dei facchini che scaricavano i barconi che portavano le granaglie nel vicino granaio pubblico (Loggia dei Signori).

9- Madone di Barbunsen
Piazzetta dei Barboncini, 2
La nicchia, con profilo a capanna, racchiude un'immagine dalla suggestiva iconografia: il prodigioso ritrovamento della statua di S. Maria in Aula Regia giunta dal mare nelle valli di Comacchio in una cesta sospinta in volo da angeli. Una composizione simbolica che richiama ai temi mariani dell'Assunzione e della Traslazione della S. Casa di Loreto, spesso declinati con adattamenti a culti locali.

10- Madone dla Cà di Gabane
Corso G. Mazzini, 44
Entro cornice a grandi cartocci d'acanto, l'immagine richiama modelli rinascimentali, da Raffaello a Correggio, cui non sono estranee esperienze stilistiche della scuola bolognese settecentesca. Con linee morbide ed eleganti Maria, nella posa leggermente inclinata, stringe teneramente a sé il Bambino, oggi mancante della testa.

11- Madonna del canton
Corso G. Mazzini, 80
Nella nicchia sottostante un secentesco balconcino ad angolo, un tempo era posta una scultura a tuttotondo realizzata nel 1734 da Luigi Fogli e si trattava di una delle più antiche riproduzioni plastiche della Madonna del Popolo. Trafugata nel 1981 è stata subito sostituita da questa terracotta realizzata dall'artista comacchiese Giglio Zarattini

12- Santa Maria in Aula Regia
Corso G. Mazzini, 154/156
Immagine posta in un tabernacolo che occupa il muro che chiude parzialmente l'arco d'inizio del Porticato dei Cappuccini. L'autore riprende l'immagine della statua dell'Aula Regia stilizzando e semplificandone le forme

13- Madonna del Loggiato

Porticato dei Cappuccini
Il dipinto è in una grande cornice ovale sagomata, nella lunetta del tempietto edificato nei primi decenni dei Settecento, al centro del Porticato dei Cappuccini (costruito nel 1647). L'attuale dipinto fu eseguito all'inizio del secolo scorso come segno di gratitudine alla Madonna per aver salvato Comacchio dal terremoto del 1908. Ricopre un'immagine, probabilmente coeva del tempietto, a medesimo schema iconografico, cui il Mezzogori si ispira grazie alle stampe settecentesche che la riproducevano. L'iscrizione "Sì Maria a te solo io bramo/ pongo in te ogni speranza/ e quel viver che m'avanza/ a te voglio consacrar" un tempo dipinte su un drappo ad affresco, oggi a rilievo su una targa in marmo.


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ultima modifica 25/01/2021 11:38
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