LAVORIERO
Il lavoriero è storicamente legato a Comacchio e alle sue Valli. Sistema via via perfezionato nei secoli, consiste in una successione di recinti intercomunicanti, che permettono la pesca differenziata di pesce presso le stazioni. Inizialmente, le pareti erano costruite da uno o più strati di canna palustre, dette arelle o grisole, disposte a V e infisse nel fondale sostenute da pali di legno.
Al punto di conversione delle pareti veniva inserita la nassa, strumento di pesca a forma di bottiglia, poi sostituita da una serraglia di canne a forma prima quadrata o circolare e successivamente di freccia.
Al punto di conversione delle pareti veniva inserita la nassa, strumento di pesca a forma di bottiglia, poi sostituita da una serraglia di canne a forma prima quadrata o circolare e successivamente di freccia.
Nel XVI° secolo, il sistema organizzativo delle valli da pesca prevedeva una distinzione in valli di sotto e valli di sopra e lavorieri di prima e seconda schiera. I lavorieri di prima schiera facilitavano l’immissione di acqua marina nelle valli di sopra, non ostacolando però la fuga di parte del pesce, in particolare le anguille. Queste ultime venivano invece intrappolate dai lavorieri di seconda schiera situati nelle valli di sopra e costituiti da pareti più robuste.
Il lavoriero moderno si presenta invece con pareti in cemento armato
ultima modifica
14/01/2025 16:12